L’ultimo sostituto dello zucchero
Tutti noi amiamo la dolcezza, ma non le calorie. Per più di un secolo i tecnologi alimentari hanno provato a cercare il sostituto perfetto dello zucchero tradizionale.
L’ultimo candidato emerso per sostituire lo zucchero è l’allulose.
L’allulose non è disponibile in forma cristallina per i consumatori. Si tratta di uno sciroppo disponibile solo per i produttori. Almeno al momento.
La Tate & Lyle è la società che ha introdotto per la prima volta nell’impero britannico la zolletta di zucchero nel lontano 1875. Un secolo più tardi, la stessa azienda ha inventato il sucralosio, riservandosi uno dei gradini più alti nella conoscenza della dolcificazione.
Quest’anno, in occasione della riunione annuale del Institute of Food Technologists, una sorta di Disneyland per le persone che si interessano della trasformazione dei prodotti alimentari, la Tate & Lyle ha lanciato il suo ultimo prodotto.
Si chiama allulose, uno zucchero raro che si trova in natura. Chimicamente parlando, è quasi identico allo zucchero comune. Ha la stessa formula chimica come il fruttosio e il glucosio, ma gli atomi di idrogeno e ossigeno sono disposti in modo leggermente diverso. Questa piccola differenza riduce l’importo di calorie.
Lo zucchero allulose è stato sperimentato in diverse bevande e ricette: caffè, cioccolato, gelato e tanto altro. Il vice presidente della società, Michael Harrison, afferma che ci sono molti sostituti dello zucchero a basso contenuto calorico, ma essi non avrebbero funzionato così bene in alcune ricette come il gelato. Questo perché lo zucchero, e l’allulose, fanno molto di più che fornire dolcezza: mantengono il gelato morbido senza congelarlo o solidificarlo troppo.
La Tate & Lyle ha ora messo a punto un modo per la produzione di questo raro zucchero in grandi quantità.
Questa potrebbe essere una dolce musica per le nostre orecchie. Finalmente potremo gustare i nostri dolci preferiti senza sensi di colpa. Ma prima di sognare ad occhi aperti, è meglio chiedere un approfondimento ad un esperto sulla nutrizione, il dottor George Fahey, ricercatore presso l’università dell’Illinois.
Fahey è in realtà un fan dell’allulose, ha firmato un rapporto alla Food and Drug Administration, sostenendo che questo nuovo zucchero è sicuro. Ma, l’esperto in nutrizione dice anche che ci sono buone ragioni per andare cauti con i sostituti dello zucchero a basso contenuto calorico come l’allulose, in quanto il nostro corpo non è in grado di digerirli allo stesso modo dello zucchero tradizionale.
Sono solo fibre alimentari, il che è un bene dice Fahey. Abbiamo bisogno di più fibra. Ma, continua, bisogna andare cauti sulle quantità. Una volta che questi sostituti dello zucchero (allulose compreso) entrano nell’intestino crasso, tutti i batteri che vivono lì possono iniziare a banchettare con esso. In altre parole, l’allulose potrebbe fermentare, provocando gas indesiderati e dolorosi problemi intestinali.
L’ultimo aggiornamento da parte della Tate & Lyle porta la data del 25 agosto, e sostiene che questi effetti collaterali con l’allulose sono molto limitati. Questo particolare zucchero a basso contenuto calorico, secondo la società, viene assorbito dall’intestino tenue e eliminato con le urine senza essere significativamente metabolizzato.
Questo è praticamente la stessa cosa che accade al lattosio – lo zucchero del latte – quando viene assunto dalle persone intolleranti. Mancando l’enzima lattasi, queste persone non possono digerire il lattosio. Per loro, il lattosio è, infatti, uno zucchero a basso contenuto calorico, ma mangiarlo non risulta affatto piacevole.
Le aziende che intendono utilizzare l’allulose negli alimenti hanno assicurato la Food and Drug Administration che non lo useranno in grande quantità. In definitiva, L’allulose non potrà mai sostituire tutto lo zucchero tradizionale nei prodotti alimentari. Tali piccole quantità non causeranno alcun problema.
Insomma, la linea di fondo è sempre la stessa da anni: meno calorie non significa meno danni alla salute e la soluzione rimane la medesima, ridurre la quantità di alimenti zuccherati.