Caffè: a qualcuno non fa bene

caffeina e limitazioni

Non è facile dare una risposta netta alla domanda: “È una bevanda salutare?”, quando la bevanda in questione è una delle più amate al mondo, il caffè. Esattamente come accade per altri cibi come i latticini o i legumi, dobbiamo posizionare il caffè in una zona intermedia, in quanto i suoi potenziali benefici sulla salute cambiano a seconda della tollerabilità della singola persona.

Per sapere se certi cibi, caffè compreso, fanno bene o meno alla nostra salute, non possiamo basare la scelta facendo una media sui risultati raggiunti nei vari studi che hanno studiato il suo impatto sull’organismo, soprattutto considerando il fatto che molti di questi risultati sono contrastanti. Il nostro corpo non è una media di tutti i corpi sottoposti agli studi fatti sul caffè, è unico, e un determinato alimento, se assunto quotidianamente influisce o negativamente o positivamente sul nostro benessere generale.

Non può esistere una risposta mediamente corretta quando si parla di caffè. Ogni persona ha un suo livello di tollerabilità verso la caffeina (così come per i latticini), che può cambiare nelle varie fasi della vita.

L’unica cosa che si può fare è trattare i casi estremi di tolleranza, che comunque racchiudono una piccolissima percentuale di persone. La mossa migliore in questo caso, sarebbe chiedere un consiglio al proprio medico, il quale conosce la nostra storia clinica, oppure imparare ad ascoltare il nostro corpo, sottoponendolo ad una attenta osservazione sia quando si assume caffeina sia quando se ne fa a meno. In base alla reazione psicofisica che si riscontra, si possono scoprire i propri livelli di tollerabilità alla caffeina.

A chi fa male il caffè?

Ritornando ai casi estremi: se il tuo stato surrenale non è ottimale, hai difficoltà a prendere sonno o presenti qualche malattia cardiaca, puoi star tranquillo che il caffè non giova a nessuna di queste condizioni. Assumere caffeina se si soffre di una di queste patologie sopra citate, significa sentirsi ancora più stanchi e nervosi. Sembra difficile da credere, ma solo eliminando completamente la caffeina potrete sentirvi più svegli e vigili.

La caffeina porta dipendenza, e eliminarla totalmente in una sola volta può essere difficile e far reagire male il corpo. È bene ridurre le quantità poco per volta, in modo che la disintossicazione avvenga senza troppi traumi.

A chi fa bene il caffè?

Ci sono alcune persone che riescono a bere 4 o 5 tazze di caffè senza apparenti sintomi negativi: dormono bene, non sento cali di energia, non hanno problemi surrenali. A queste persone anche la scienza arriva dire che il caffè può dare loro un reale beneficio. Questo riscontro scientifico è dovuto al fatto che il caffè ha effettivamente delle sostanze che possono beneficiare chi non è intollerante alla caffeina. Il caffè è ricco di sostanze fitochimiche e antiossidanti che sono molto utili al benessere generale. Recenti studi hanno confermato che un uomo di mezza età che consuma regolarmente caffè senza subire i suoi effetti negativi, è esposto ad un minor rischio di malattie legate alla demenza come l’Alzheimer.

Una considerazione a parte va fatta per gli intolleranti al glutine, sia che si tratti di celiachia o semplice sensibilità al glutine. Chi soffre di questa intolleranza dovrebbe assicurarsi di non esserlo anche nei confronti le proteine del caffè, che niente hanno a che fare con l’intolleranza alla caffeina. Infatti questa proteina è presente sia nel caffè normale che decaffeinato. In questi casi è necessario fare esami più approfonditi per scoprire se il corpo reagisce bene al caffè in quanto le due intolleranze spesso si accompagnano.

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