Peperoncino: benefici e controindicazioni

peperoncini rossi

Uno dei cibi più controversi è il peperoncino.  La spezia piccante più usata al mondo fa bene o male alla salute?Sicuramente, come per la maggior parte degli alimenti, è la quantità che viene assunta a fare la vera differenza. Dire questo del peperoncino però non basta. È un discorso molto simile a quello che abbiamo fatto qualche giorno fa sul caffè. La quantità di cibo piccante che possiamo ingerire senza incorrere in spiacevoli inconvenienti varia a seconda della tollerabilità del nostro corpo alla capsaicina, la sostanza che determina il livello di piccante del peperoncino.

I nostri nonni ci hanno sempre insegnato che il peperoncino fa bene alla salute del cuore, del sangue e non solo, e che bisognava iniziare presto a consumare cibi molto speziati per abituarsi al loro calore.  Tuttavia l’abitudine non rende insensibili al dolore fisico e mentale che scatena un cibo troppo piccante, al massimo si può imparare a gestirlo, se non altro per la consapevolezza dell’importanza biologica che hanno questi cibi per la salute.

Non è un caso che i peperoncini più piccanti, e quindi con una elevata presenza di capsaicina, provengano dai Paesi più caldi. In questi Paesi, prima dell’arrivo dei frigoriferi, i cibi rovinati dalle alte temperature erano un vero rischio per la salute di intere culture. Se non ci fosse stata la capsaicina a combattere circa il 75% dei batteri presenti negli alimenti, molte zone geografiche avrebbero sofferto la fame o si sarebbero decimate per le malattie legate alla cattiva conservazione del cibo.

Alcuni studi collegano il consumo costante di peperoncino con una più alta longevità.

Questo collegamento avviene in quanto il peperoncino sembra migliorare la salute cardiovascolare di chi lo assume. Ma non solo, la spezia contribuisce a regolare gli zuccheri nel sangue, equilibra l’ecosistema interno, rinforza il sistema immunitario, inibisce la crescita delle cellule tumorali alla prostata, previene l’aumento di peso e promuove la sua perdita dando un’accelerata al metabolismo.

Il peperoncino è un’ottima fonte di antiossidanti naturali e vitamina A. Inoltre, se mangiato crudo apporta più vitamina C di un Kiwi.

Ma non tutti sono in grado di resistere a un morso di jalapeno, habanero o al classico peperoncino rosso italiano. Non sono pochi ad accusare bruciore di stomaco, problemi intestinali e altri disagi quando consumano cibi piccanti. Anzi, anche chi ha una buona tollerabilità al piccante dovrebbe evitare di esagerare.

peperoncino piccante

Nonostante i molti benefici, la capsaicina è in realtà una neurotossina che in grandi quantità può portare a convulsioni, attacchi cardiaci e persino alla morte. Anche se il corpo può pian piano abituarsi, l’organismo subisce un vero e proprio shock ogni volta che assumiamo cibi piccanti.

Consumare peperoncino durante un brutto raffreddore può sembrare una splendida idea per eliminare il muco e fermare l’infiammazione alla gola, è più efficace di un tradizionale sciroppo per la tosse.

In realtà, l’organismo riconosce la capsaicina come una sostanza offensiva, e reagisce immediatamente per eliminarla. Le ghiandole mucose cercano di reagire all’attacco per stabilizzarsi. È questo meccanismo a far colare il naso e aumentare la salivazione nella bocca.

Anche il cervello subisce degli effetti. Quasi immediatamente, dopo il primo morso a un cibo molto piccante, il cervello avverte una sensazione di calore, nonostante non si sia verificato nessun aumento della temperatura. La ragione per la quale il cervello sente questa falsa sensazione di calore è la capacità della capsaicina di agganciare i recettori del dolore, noti come TRPV1, che in circostanze normali si attivano solo quando si è in presenza di una vera fonte di calore. Una volta che questi ricettori si attivano, i nervi inviano messaggi al cervello che fanno sentire il soggetto come se fosse troppo vicino a una fonte di calore troppo alta, nonostante non ci sia una variazione di temperatura effettiva.

Il cervello è ora convinto che il corpo si stia surriscaldando e farà di tutto per invertire questo processo. Infine, il corpo attiverà una delle sue migliori difese contro il calore, la traspirazione. L’attivazione di questi recettori dilaterà anche i capillari, permettendo al calore di raggiungere la superficie del corpo. Il risultato è la tipica faccia arrossata e l’eccessiva sudorazione.

Per molti, soprattutto per chi non è abituato a mangiare cibo piccante, il peperoncino può avere un impatto sconvolgente sull’apparato digerente, innescando anche forti contrazioni, provocando diarrea e vomito.

Naturalmente non c’è motivo di esporre noi stessi a tale dolore per raccogliere i benefici del peperoncino. Non ci sono prove che suggeriscono che i peperoncini più piccanti siano anche i più sani. Basta assumerne poco per volta, abituare il corpo a metabolizzare i cibi piccanti senza traumi. E se il corpo non si abitua, o per altri motivi di salute il vostro corpo o il vostro cervello non tollera il piccante, poco male. Ci sono altri cibi che possono migliorare la salute e l’ aspettativa di vita.

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